LIBRI PER IL 2021 – DANTE LIBERA TUTTI

I prigionieri nei campi di concentramento leggevano
Dante per mantenere viva la loro umanità, per non consentire che la loro
dignità fosse degradata ad uno stadio bestiale. Quando non avevano la possibilità
di leggerlo lo recitavano a memoria, anche storpiando i versi quando non era
possibile fare altrimenti. La Divina Commedia, ad ogni latitudine, nelle
prigioni come nelle trincee, in guerra come nella privazione della libertà ha
rappresentato uno strumento di riscatto, una terapia per lo spirito e il
morale. Questo libro – che ha il pregio di allargarsi a spunti di riflessione
più ampi sul valore balsamico della lettura – è un viaggio nelle prigioni dell’anima
di coloro che hanno saputo “evadere” attraverso il poema-mondo di Dante. Nicola
Bultrini
“Con Dante in esilio – La poesia e l’arte nei luoghi di prigionia” ci offre un
libretto utile anche in questi difficili momenti di isolamento per riscoprire
il valore della grande letteratura. Apprezziamo particolarmente anche l’invito –
tanto più valido in questo 2021 in cui si celebrano i 700 anni dalla scomparsa
dell’Alighieri – a rileggere per intero la Divina Commedia senza far appello
alle note, un canto al giorno senza orpelli e sovrastrutture, per apprezzarne
lo sviluppo, la musicalità, l’intreccio delle rime, la potenza di quel verso
così italiano che è l’endecasillabo. Scrive Andrea Monda nella prefazione: “C’è
un orizzonte religioso e precipuamente cristiano che fa da sfondo a questa
indagine che Nicola Bultrini conduce «con Dante in esilio», sulla «poesia e
l’arte nei luoghi di prigionia», che può essere riassunto nella famosa
definizione del lavoro del narratore secondo la scrittrice cattolica Flannery
O’Connor: descrivere l’opera della grazia in un territorio per lo più occupato
dal diavolo. E c’è quindi una precisa visione dell’arte e della poesia che non
sono e non potranno mai essere un fatto esclusivamente estetico e formale, ma
anzi esprimono la spiritualità dell’uomo quando l’uomo si (es)pone alla visione
del mondo e della vita, e quindi ancor più quando l’uomo è posto di fronte al
mistero ineluttabile del suo destino. Se ogni storia è storia di salvezza,
allora l’arte e la poesia possono rivelarsi strumenti di riscatto della
dignità, rivendicazione dell’umanità di ogni singolo individuo”. Con Dante in
esilio, il lettore potrà sentire forte dentro di sé quell’anelito di libertà
che è un’attitudine interiore dell’uomo.
Nicola
Bultrini
“Con Dante in esilio – La poesia e l’arte nei luoghi di prigionia”
Ares edizioni
Pagg. 176 – euro 14,90